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Cronaca Manfredonia

Arresti 'Giù le mani, il Tribunale del Riesame conferma: "Sussistenza della gravità indiziaria"

Le motivazioni del Tribunale del Riesame per le posizioni di Michele e Grazia Romito, Luigi Rotolo e Michele e Raffaele Fatone saranno depositate entro 45 giorni. La procura di Foggia si riserva l'eventuale ricorso in Cassazione

Il Tribunale del Riesame si è pronunciato in merito alle posizioni di alcuni indagati dell’operazione della guardia di finanza ‘Giù le mani’ a Manfredonia, e relativa a vicende che vedono interessata anche la gestione della pu bblica amm inistrazione comunale.

In particolare le istanze di riesame sono avanzate da cinque indagati, ovvero Michele e Grazia Romito, Luigi Rotolo e Michele e Raffaele Fatone.

Il Tribunale del Riesame si è quindi espresso rispetto alle singole posizioni confermato “la sussistenza della gravità indiziaria e delle esigenze cautelari”, sostituendo però la misura cautelare del carcere con la detenzione domiciliare per Michele Antonio Romito, mentre ha operato la “riqualificazione giuridica del fatto contestato da falsità ideologica commessa in atto pubblico a falsità ideologica commessa in autorizzazione amministrativa” per Grazia Romito e Luigi Rotolo.

Alla luce della riqualificazione del reato, ha disposto la rimessione in l ibertà degli indagati “in quanto il titolo d i reato, così come riqual ificato,  non consente l 'applicazione della misura cautelare di tipo coercitivo”.

Per Raffaele Fatone, l'istanza di riesame proposta avverso la gravità indiziaria e le esigenze cautelari è stata rigettata (l’indagato resta quindi agli arresti domiciliari), mentre per Michele Fatone è stata confermata la misura cautelare della custodia in carcere, anche se vi è stato il parziale accoglimento dell'istanza di riesame  limitatamente  a due dei  dieci  capi  di imputazione contestati.

Non ha proposto, invece, riesame l'indagato Angelo Salvemini. Le motivazioni del Tribunale del Riesame saranno deposi tate entro 45 giorni e la procura di Foggia si riserva di valutare l'eventuale ricorso in Cassazione, in attesa di leggere le motivazioni della decisione: “L'impianto accusatorio – precisa la Procura di Foggia in una nota stampa - può ritenersi ampiamente confermato”.

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